I 200 Fattori dell' Algoritmo di Google #1

I 200 Fattori dell' Algoritmo di Google #1

Ranking SEO di Google, la lista 2014

by Janeth Kent Date: 29-05-2014 google algoritmo ranking seo sem keywords


Google non ha mai pubblicato (e mai pubblicherà) la lista di tutti i fattori che prende in considerazione per attribuire rilevanza e autorità ad una determinata pagina, piuttosto che ad un’altra e, di conseguenza, posizionare i risultati di una ricerca per query (domanda o keywords).

Ha però confermato che il suo algoritmo utilizza circa 200 fattori per determinare il ranking di un sito. Quali siano esattamente questi fattori non ci è dato a sapere.

In questo video il CEO di Google Eric Schmidt parla dell’algoritmo di Google e spiega perchè certe informazioni non vengono divulgate.



In questo articolo presenteremo le informazioni più aggiornate ed autorevoli che abbiamo raccolto, per elencare e classificare i 200 possibili fattori di ranking di Google.

Fattori di ranking legati al dominio

1. Età del dominio

Matt Cutts, in questo video, ha dichiarato:

La differenza tra l’autorità di un dominio vecchio di sei mesi e uno vecchio di un anno, non è così grande

In altre parole, Google usa l’età del dominio per valutarne l’affidabilità, ma non dovrebbe essere un parametro importante a meno di domini molto anziani
Di seguito allego due video nei quali Matt Cutts parla dell’influenza che può avere l’età del dominio sul ranking e authority

2. La parola chiave presente nel Top Level Domain, il nome del dominio di primo livello. Questo accorgimento non apporta più il grande vantaggio che dava in passato ma, avere la parole chiave esatta compresa nel nome del dominio, resta comunque un forte segnale di rilevanza. Dopo tutto, Google evidenzia in grassetto le parole ricercate che appaiono anche nel nome dominio.

3. Parola chiave come prima parola del dominio. SEOMoz nel 2011 pubblicò “Search Engine Ranking Factors” nel quale si evidenziava che un dominio che inizia con la parola chiave target è favorito nel ranking rispetto a domini che non includono quella parola chiave o che la includono a metà o alla fine.

La keyword dovrebbe essere la prima parola del nome del dominio

4.Durata della registrazione del dominio.

Un brevetto di Google cita:

I domini ufficiali (legittimi) delle aziende sono spesso rinnovati per molti anni di fila in anticipo, mentre siti spam e doorway (illegittimi) raramente vengono rinnovati per periodi superiori ad un anno. Pertanto, la data di scadenza di un dominio può essere usata per identificare un dominio legittimo da uno illegittimo

5. Parola chiave nel sotto-dominio.

Nei Search Engine Ranking Factors di SEOmoz viene menzionato che avere la keyword nel sotto-dominio può portare un boost del posizionamento dello stesso sotto-dominio.

La parola chiave è il nome del sotto-dominio: keyword.esempio.it

6. La storia del dominio.

Un sito che storicamente ha cambiato spesso il proprietario (whois) potrebbe portare Google a resettare la storia del dominio, annullando di fatto il “juice” portato dai backlinks.

 

7. EMD – Exact Match Domain.

I domini che presentano una corrispondenza esatta con la keyword ottengono ancora oggi un forte boost nel ranking. Google affferma che soltanto i domini di qualità dovrebbero restare in posizioni di rilevo ( aspettiamo scettici questo momento...)

Matt Cutts ha detto:

Un piccolo aggiornamento nell’algoritmo ridurrà nei prossimi mesi la quantità di domini EMD di bassa qualità nei risultati di ricerca

8. Whois privato vs whois pubblico. Google potrebbeb interpretare un whoIs privato come un segnale negativo.
Matt Cutts al Pubcon del 2006 ha detto:

Trovare la protezione della privacy nel whois è abbastanza insolito e potrebbe far pensare che il Webmaster abbia un network di siti oppure sia dedito allo spam


9. Proprietario del whoIs penalizzato. Se Google identifica una persona come spammer, automaticamente verranno controllati in modo approfondito tutti i suoi siti.

10. Estensioni TLD del paese (ccTLD). Avere un ccTLD (Country Code Top Level Domain) aiuta a rankare meglio in quello specifico paese ma limita le possibilità per quel sito di posizionarsi bene a livello globale.

Fattori di ranking on-page

11. La keyword nella tag Title.

La tag Title è la seconda tag a livello di importanza SEO, se correttamente scritta garantisce un forte segnale di rilevanza ai motori di ricerca.

12. La Title Tag comincia con la keyword.

Secondo i dati di SEOMoz, le title tag che iniziano con la keyword sono più performanti di Title Tag che hanno la keyword alla fine.

13. La keyword nella Meta Description.

La Meta Description trasmette ad utenti e motori di ricerca un forte segnale di rilevanza.

14. La keyword nella Tag H1.

La Tag H1 è ritenuta il secondo titolo che invia un segnale di rilevanza a Google, per questo motivo è una tag fondamentale e deve essere scritta in ottica di LSI e SEO copywriting.

15. La keyword è il termine o la frase più ricorrente nel documento.

Sicuramente, l'utilizzo frequente di una keyword nel documento, è un segnale di rilevanza, tuttavia esagerare con le ripetizioni rovinando la qualità della lettura potrebbe portare effetti negativi per la visibilità online.

16. La lunghezza del contentuo.

Contenuti con più parole che coprono più aspetti dell’argomento trattato generalmente sono preferiti da Google rispetto ad articoli brevi e superficiali.

17. La densità della parola chiave (keyword density).

Nonostante questo parametro non sia più importante come una volta, Google lo utilizza per determinare il topic/l’argomento di una pagina. Esagerare con le ripetizioni potrebbe causare l’effetto opposto rischiando una penalizzazione per spam.

18. Latent Semantic Indexing (LSI).

La tecnica LSI consiste nel distribuire nel testo termini sinonimi e correlati alla “main keyword” al fine di eliminare qualsiasi interpretazione errata del topic da parte di Google. Ad esempio il termine Apple + Steve Jobs invia a Google un segnale di rilevanza diverso da Apple + Fruits

19. LSI nella Title Tag e Meta Description.

Proprio come per l’LSI nel corpo del testo, le parole chiave correlate nelle meta tags potrebbero aiutare Google a distinguere argomenti ambigui.

20. Il tempo di caricamento della pagina via HTML.

Sia Google che Bing utilizzano come fattore di ranking il tempo di caricamento della pagina. Gli spiders dei motori di ricerca possono stimare la velocità media di caricamento abbastanza bene basandosi sul codice della pagina e la dimensione del file.

21. Contenuto duplicato.

Contenuti identici ospitati sullo stesso sito, anche se leggermente modificati, possono influenzare negativamente la visibilità del sito sui motori di ricerca.

22. Rel= canonical.

L’utilizzo di questa tag può evitare che Google consideri alcune pagine dal contenuto duplicato. L’esempio classico è l’ordinamento dei prodotti in un sito eCommerce che potrebbe genera pagine con contenuti identici ma su URL diverse.

23. Il tempo di caricamento della pagina con Chrome.

Google potrebbe anche utilizzare i dati degli utenti di Chrome per affinare il calcolo dei tempi di caricamento delle pagine.

24. Ottimizzazione delle immagini.

Le immagini inserite negli articoli e nei testi delle pagine possono inviare forti segnali di rilevanza a Google, sia attraverso l’Alt Tag, il nome del file, la Tag Title, la descrizione e la caption.

25. Scrivere contenuti nuovi ed aggiornare i vecchi.

L’aggiornamento dell’algoritmo di Google chiamato Caffeine favorisce in SERP i contenuti freschi e aggiornati, in particolar modo per ricerche sensibili alla data come news ed eventi. In alcuni casi Google infatti mostra nei risultati di ricerca la data di pubblicazione dell’articolo come ulteriore segnale di freshness.

26. L’entità degli aggiornamenti.

Il volume degli aggiornamenti è un fattore di "freschezza" o freshness. Inserire o rimuovere intere sezioni di testo è un aggiornamento più significante che invertire l’ordine di un paio di parole o cambiare qualche sinonimo.

27. Lo storico degli aggiornamenti di una pagina

Quante volte e con che frequenza è stata aggiornata la pagina? La frequenza degli aggiornamenti gioca un ruolo importante per il fattore freshness, Google tende sempre a premiare la costanza poichè è indice di cura dei contenuti.

28. La prominenza della parola chiave.

Avere la keyword nelle prime 100 parole di un testo sembra essere un importante segnale di rilevanza.

29. La keyword nelle Tag H2 e H3.

Avere la keyword presente nei sotto-titoli H2 o H3 sembra essere un altro lieve segnale di rilevanza per indicare il topic della pagina

30. L’ordine delle keywords.

Una corrispondenza esatta tra la keyword di chi cerca e la keyword del contenuto di una pagina solitamente porta a posizionamenti migliori rispetto a contenuti con la stessa keyword ma in ordine diverso.

31. La qualità dei link in uscita.

Molti SEO pensano che linkare a siti di grande autorità aiuti ad inviare segnali di “trust”, ovvero fiducia, a Google.

32. La rilevanza dei link in uscita

Secondo SEOMoz, i motori di ricerca potrebbero usare come segnale di rilevanza il topic della pagina (esterna al sito) che linkiamo. Ad esempio se la tua pagina è ottimizzata per la keyword “Cars” e linka ad una pagina correlata ai film e il cinema, questo potrebbe suggerire a Google che la tua pagina parla del film “Cars”, e non di automobili in generale.

33. La quantità dei link in uscita.

Troppi link dofollow in uscita potrebbero indebolire il PageRank causando cali di visibilità sui motori di ricerca.

34. Grammatica e scrittura.

Una scrittura grammaticalmente corretta è sicuramente un segnale di qualità, tuttavia Matt Cutts non ha mai detto quanto questo fattore sia importante o penalizzante.

35. Contenuti originali.

Il contenuto della pagina è originale? Se il contenuto è stato copiato da una pagina indicizzata non rankerà mai bene quanto la pagina originale, oppure finirà nell’indice secondario (Supplemental Index) ottenendo una visibilità molto ridotta

36. Contenuti supplementari.

Secondo un documento trapelato da Google riguardo le linee guida di Google Rater, la presenza di contenuti supplementari è un indicatore di qualità. Ad esempio: mappe, convertitori di valuta, strumenti per il calcolo degli interessi di un mutuo o ricette interattive.

37. Il numero di link interni che puntano ad una pagina.

Il numero di link interni che una pagina ottiene indica l’importanza che ha in rapporto alle altre pagine del sito.

38. Multimedia.

Immagini, video e altri files multimediali rilevanti al contenuto potrebbero incrementare il fattore qualità di una pagina web.

39. La qualità dei link interni che puntano ad una pagina.

Link interni da pagine con alta autorità hanno effetti più forti di link interni da pagine con PR basso o nullo.

40. Link rotti.

Una pagina con troppi collegamenti rotti potrebbe sembrare a Google abbandonata o mal gestita. Il documento “Google Rater Guidelines” descrive i link rotti come fattore rilevante per il calcolo della qualità di una pagina. Link rotti inoltre disperdono PageRank riducendo il potenziale di visibilità di una pagina.

41. Leggibilità.

Molti SEO pensano che Google consideri il livello di leggibilità di un testo come fattore di ranking. Testi semplici si addicono più alla massa mentre testi avanzati aiutano a classificare il sito come autorità nella sua nicchia.

42. Link verso siti affiliati.

I link verso siti affiliati non dnneggiano il ranking del sito ma, se si esagera, Google potrebbe analizzare in modo approfondito il sito per verificare che non si tratti di un sito di affiliazione puro che non porta valore aggiunto agli utenti.

43. Errori HTML e la validazione WC3.

Avere troppi errori HTML potrebbe essere un segnale di bassa qualità. Molti SEO tuttavia pensano che la validazione WC3 sia un segnale di qualità molto debole.

44. L’autorità del dominio che ospita la pagina

Una pagina ospitata su un dominio con alta autorità generalmente ranka meglio di una pagina ospitata su un dominio con autorità bassa o nulla.

45. Il PageRank.

Ranking e PageRank non sono strettamente correlati ma, in generale, pagine con alto PR tendono a rankare meglio di pagine con PR basso o nullo. Homepage con alto PageRank inoltre supportano meglio le pagine di livello inferiore.

46. La lunghezza dell’URL.

Search Engine Journal ha notato una correlazione tra la lunghezza della URL e la visibilità sui motori di ricerca. URL brevi tendono ad ottenere maggiore visibilità.

47. URL Path.

Le pagine di primo livello e generalmente quelle vicine alla homepage tendono ad avere un piccolo boost di autorità, ovvero ricevono più juice di PageRank rispetto a pagine di livelli inferiori e più lontane dalla homepage.

48. Editor Umani.

Sebbene questa cosa non sia mai stata affermata, Google ha un brevetto per un sistema che permetterebbe a “editor umani” di influenzare le SERPs.

49. La categoria di una pagina.

La categoria di appartenenza di una pagina è un segnale di rilevanza per Google. Una pagina sotto una categoria strettamente correlata alla ricerca dell’utente otterrà un boost rispetto ad una pagina sotto una categoria non correlata alla ricerca dell’utente.

50. Le Tag di WordPress.

Le Tags sono un segnale di rilevanza specifiche per WordPress. Il sito Yoast.com ha dichiarato:

L’unico motivo per cui le Tag di WordPress migliorano la SEO è che mettono in relazione (tramite link interni) gli articoli che trattano lo stesso argomento.

 

Vedi anche:

I 200 Fattori dell'algoristmo di Google #2

I 200 Fattori dell'algoristmo di Google #3

 

 
 
Janeth Kent

Janeth Kent

Licenciada en Bellas Artes y programadora por pasión. Cuando tengo un rato retoco fotos, edito vídeos y diseño cosas. El resto del tiempo escribo en MA-NO WEB DESIGN AND DEVELOPMENT.

 
 
 

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